I babin i fa sol dl'acqua

Mio nonno, nato nel 1880, quando era ragazzino, prima dell'anno 1895, lavorava come aiutante sarto. Dal 1954 è vissuto nella mia famiglia e più volte mi ha raccontato il seguente aneddoto sulla sua vita.

In alcuni mesi dell'anno il lavoro di sarto era eseguito anche a domicilio (sotto il portico) dei clienti contadini sparsi nelle campagne: in funzione del lavoro da svolgere, il sarto restava dal cliente da poche ore a più giorni e, pertanto, a volte lui ed il garzone mangiavano alla tavola del cliente.

Una volta giunti a casa dei clienti, lui essendo un ragazzino inquieto e curioso, non perdeva occasione per curiosare attorno casa, nella stalla ed anche in cucina.

Una mattina, durante una pausa, curiosando in cucina, mio nonno vide una donna di casa intenta ad impastare, su un grande tagliere a muro, la farina per il pranzo di mezzogiorno.

Ai piedi della donna girava, incerto sulle gambe, un bambinetto piagnucolante che intralciava gli spostamenti della donna stessa.

Per essere più libera nei movimenti, o per tranquillizzare il bambino piangente, la donna solleva il bambino e lo mette seduto sul tagliere con le gambe penzolanti.

La donna non aveva compreso che il pianto era dovuto solo al bisogno di urinare che il bimbo sentiva sempre più pressante e, pertanto, appena appoggiato sul tagliere, il bimbo si svuota.

Senza perdersi d'animo, la donna prende il bimbo e lo mette a terra, poi, con l'impasto di farina, ancora bisognoso di acqua, asciuga il liquido rimasto sul tagliere e continua il suo lavoro.

Accortasi in ritardo della presenza di mio nonno, per giustificarsi dell'azione compiuta, afferma in dialetto: i babin i fa sol dl'acqua” (i bambini urinano solo acqua).

Al momento di sedersi a tavola mio nonno esce di casa per andare lungo un filare formato da viti e piante da frutto con l'intento di cercare qualcosa di mangereccio. Vedendo ciò il contadino chiede al sarto: in duc e' va? Parchè un sta a magne cun nun? (dove va? Perché non resta a mangiare con noi?). Alle domande, il sarto che sapeva quanto fosse schizzinoso il suo garzone ed intuendo che questi aveva appreso qualcosa di “poco fino”, per evitare di offendere la famiglia risponde: “noi badì, lo l'è seibadg, e magna sol quelca volta, ui pis andé fra i chimp” (non fateci caso, lui è selvatico, mangia solo qualche volta, gli piace camminare fra i campi).

Fattasi l'ora, mio nonno torna tranquillamente a lavorare e, nonostante le insistenze, non svela al suo capo il motivo del proprio comportamento.

Autore: Oliviero Marzocchi?

Prima revisione: 2007-01.
Ultima revisione: 2014-01-12.